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L'ALLEVATORE

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Il Pastore Maremmano-Abruzzese

A cura del Prof. Dr. Franco Simoni - Medico Veterinario

Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), per sparire, o quasi, per molti anni successivi. Il numero “consistente” di 17 soggetti si ha nel 1940! Il primo standard venne compilato nel gennaio 1924 ad opera del dott. Luigi Groppi e del Prof. Giuseppe Solaro.

ASPETTO GENERALE – STANDARD
Lo standard è un punto di riferimento valido e indiscutibile per la valutazione ed il giudizio di cani appartenenti a questa razza. Commentarlo non è facile, ma farlo con la più rigorosa obiettività è necessario e utile. L’origine della razza è italiana, direi, più precisamente appenninica, perché le sue radici affondano nel ceppo di cani da pastore, utilizzati in tutto l’Appennino da tempi remotissimi, come meglio descritto in altra parte del testo. I soggetti che la formano sono di tipo lupoide (secondo la classificazione del Prof. Pierre Mègnin) con una congenita attitudine alla custodia e difesa del gregge. Il loro aspetto generale e la loro conformazione sono il risultato di una rigorosa selezione naturale in un ambiente tormentato e difficile. Ciò ha contribuito alla formazione di un apparato scheletrico e muscolare possente e vigoroso; di un apparato respiratorio robusto, capace di svolgere la sua funzione in condizioni climatiche avverse; di un apparato digestivo eccezionale, capace di utilizzare al meglio tutte le sostanze nutritive di un alimento povero, come il pane, la crusca di frumento e il siero di latte; di un apparato locomotore instancabile anche dopo un estenuante e paziente lavoro; di un appartato sensoriale particolarmente portato alla vigilanza e attenzione e alla diffidenza; di un apparato tegumentale atto a proteggere il corpo da agenti fisici e chimici, dal freddo intenso, umido, dalla calura opprimente e secca; in ultima analisi un cane capace di svolgere perfettamente la sua funzione.

TESTA: Grossa, di forma conica, richiamante quella dell’orso bianco. Non è pesante, né leggera, secca e asciutta nel senso ezoognostico del termine, cioè con la pelle di giusto spessore e il tessuto sottocutaneo scarso.
CRANIO: Leggermente convesso e piuttosto largo fra le orecchie, va restringendosi verso il muso.
MUSO: Lungo, che va affinandosi verso estremità senza tuttavia essere appuntito. Poco accentuato il salto fronto-nasale. Mascelle di uguale lunghezza, denti forti e bianchissimi. Canna nasale diritta.
OCCHI: Non troppo grandi, tagliati un po’ obliquamente, di colore scuro.
NASO: Largo, di colore nero o più o meno scuro.
LABBRA: Poco sviluppate, bene aderenti ai mascellari, con commessura poco visibile. Hanno i bordi rigorosamente neri per una intensa pigmentazione che si estende sino al tartufo, costantemente rorido, nel suo insieme e nelle ampie e profonde narici.
ORECCHIE: Triangolari, piuttosto piccole e attaccate alte, semierette e ricoperte da pelo corto. E’ attacato molto alto rispetto all’arcata zigomatica, aderente nell’animale tranquillo, mobile e leggermente sollevato nell’animale stimolato e all’erta.
COLLO: Forte, di media lunghezza e senza giogaia, con pelo lungo e abbondantissimo. Unisce la testa al tronco quasi diventando con esso una regione unica. E’ piuttosto corto e di forma appena cilindrica con pelle aderente, che non formi giogaia, con molto pelo che, nel maschio forma un collare ricco e leonino. E’ possente nel maschio, molto meno nella femmina. Questa conformazione è uno dei caratteri sessuali che determina il dimorfismo tipico della razza.
PETTO E TORACE: Petto non troppo largo, torace ben disteso con costole larghe e moderatamente cerchiate. Osservando di fronte l’animale il petto appare largo, dimensionato, nelle proporzioni che lo standard stabilisce. Venticinque per cento rispetto all’altezza al garrese, per uno sviluppo adeguato dei muscoli pettorali superficiali e profondi, che ne costituiscono, con il manubrio dello sterno, la base anatomica.
GARRESE: Il garrese, osservando il cane di lato, è leggermente prominente, rispetto alla linea superiore del tronco.
DORSO E RENI: Largo e piuttosto lungo il dorso, e, larghi, un po’ convessi e muscolosi le reni. Il dorso e le reni, situati perfettamente sulla stessa linea superiore del tronco, si mantengono orizzontali, per uno sviluppo adeguato dei muscoli dorsali e spinosi che, nell’animale fermo o in movimento, indicano potenza e funzionalità.
VENTRE: Moderatamente retratto nella parte posteriore. Il ventre è appena retratto con un minimo di incavatura in corrispondenza della regione del fiato.

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