Metodi di applicazione.
Il freddo può essere applicato tramite:
Docciatura o immersione in acqua fredda
E’ una tecnica semplice che non richiede particolare attrezzatura: è sufficiente un recipiente e la disponibilità di acqua corrente. È poco utilizzata negli animali da compagnia, che spesso non tollerano l’immersione in acqua della parte sofferente. Non può essere usata in presenza di ferite chirurgiche.
Applicazione di un impacco freddo tramite borsa del ghiaccio
Impacchi freddi (borsa del ghiaccio, cold packs): l’applicazione di ghiaccio è sicuramente la tecnica privilegiata di intervento crioterapico. Il ghiaccio triturato, contenuto in una borsa da ghiaccio o in un semplice panno, può essere messo a contatto con la parte da trattare. Attualmente, inoltre, esistono in commercio svariati tipi di cold packs (sacchetti ripieni di gel), differenti per forma e dimensione. Il loro vantaggio è che, una volta raffreddati, hanno la capacità di rimanere a bassa temperatura per un notevole periodo di tempo e si adattano sempre molto bene a superfici irregolari (come aree in prossimità di sporgenze ossee o articolazioni). Sono anche disponibili in commercio sacchetti istantanei e monouso per la produzione del freddo: il loro utilizzo viene solitamente riservato alle situazioni di primo soccorso, quando non si dispone di mezzi alternativi.
Spray refrigerante
la sua applicazione è routinaria nell’uomo, dove è usato per risolvere velocemente contratture muscolari e stiramenti insorti per esempio durante le competizioni atletiche. Questo strumento è molto comodo ma, nei nostri animali, il pelo può interferire con l’efficacia dell’azione refrigerante.
Bendaggi freddi
questa tecnica è indicata nel trattamento delle affezioni degli arti e sfrutta, per la risoluzione dell’edema infiammatorio, l’effetto sinergico del freddo e dell’azione compressiva del bendaggio. Questo metodo viene applicato esclusivamente da personale specializzato.
Precauzioni d’impiego
E’ importante che il mezzo vettore di freddo venga applicato a contatto con la cute mediante l’interposizione di un panno o una garza, per evitare il congelamento superficiale della parte trattata. Si deve inoltre evitare il contatto con ferite chirurgiche, piaghe, ferite aperte.
Protocolli di applicazione
Qualsiasi sia il metodo di applicazione del freddo, il trattamento non deve essere mai protratto per un tempo elevato, per non interferire troppo con la vascolarizzazione del tessuto.
Per stabilire la durata del trattamento si devono prendere in considerazione:
fattori fisici: sono quelli che influiscono sullo scambio termico tra mezzo utilizzato e tessuto trattato: ad esempio il tipo di tessuto e l’efficacia del metodo utilizzato nel trasferire calore. Infatti tutti i vettori comunemente utilizzati, come pure i tessuti dell’organismo hanno una propria costante di conducibilità termica che influisce sulla capacità di accumulare o cedere il calore.
fattori legati al paziente: tolleranza al freddo, tipologia di animale (es. se obeso o di taglia gigante sarà maggiore lo spessore di cute e di grasso sottocutaneo che si interpone tra il mezzo utilizzato e la zona da trattare);
fattori legati alla patologia: gravità della lesione, stadio di guarigione tessutale, zona interessata dalla lesione, risultato desiderato.
La frequenza delle sedute varia a seconda della condizione da affrontare.
Subito dopo un trauma o un intervento chirurgico si può trattare la parte lesa per 6 - 10 minuti ogni due ore, per poi aumentare la distanza tra le applicazioni fino a 4 e poi a 6 ore nei due giorni successivi.
In casi di infiammazione cronica in fase di riacutizzazione si può sottoporre l’animale a sedute di 30 minuti, durante le quali vengono effettuati tre cicli di applicazione del freddo della durata di 7 minuti circa, intervallati da qualche minuto di sospensione.
Qualora si utilizzi la tecnica del freddo alternato all’applicazione del caldo, il trattamento potrà durare 20-30 minuti, con cicli di 6 minuti di freddo, 6 minuti di caldo e 6 minuti di sospensione. |