Il modo migliore in realtà è adottare una totale indifferenza, nei momenti in cui l’abbaio diventa insistente, riprendendo ad interagire con il cane solo quando cessa il comportamento insistente. Esistono razze canine con una naturale tendenza alla comunicazione vocale e l’abbaio, in particolare, presenta durata, frequenza e intensità diverse a seconda del risultato operato dalla selezione artificiale. Si osserva ad esempio che i molossi e i cani da pastore, difensori delle greggi, hanno un abbaio breve e profondo diretto a scoraggiare l’avvicinamento di intrusi, mentre le razze da pastore, il cui ruolo è la conduzione del gregge, producono abbai a tonalità e frequenza più alta. I segugi che si muovono in gruppo (in gergo in muta) hanno un’ampia gamma di espressioni vocali, ognuna associata ad un compito diverso. La voce risulta invece il principale strumento di comunicazione con abbai frequenti, acuti e molto ravvicinati nei “volpinoidi” definiti per questo avvisatori. L’abbaio invece diventa uno strumento d’eccezione nei cani da ferma, da riporto, nelle razze nordiche, nei cani da caccia a vista come i levrieri.
Quando l’abbaio diventa un problema…
L’abbaio eccessivo o troppo intenso può causare problemi ai proprietari in quanto i vicini si lamentano e spesso gli stessi proprietari ne vengono disturbati. Alcuni invece sembrano gradire che i propri cani conversino con loro. I cani, infatti, sono degli abili imitatori e sono in grado si imparare a riprodurre i segnali tipici del “parlare”. Questo comportamento però viene apprezzato solo se sono i proprietari a richiederlo e se essi sono poi in grado di farlo cessare con un comando vocale.
I cani che parlano senza alcun tipo di regola e che protestano quando viene chiesto loro di smettere e di sedersi, possono avere altri problemi correlati, tra cui di frequente l’aggressività da dominanza. La maggior parte dei cani che abbaiano eccessivamente continuano a vocalizzare perché diventano più stimolati e molto ansiosi. Questi soggetti possono imparare un comportamento alternativo solo se guidati dai proprietari, i quali dovrebbero riuscire ad incoraggiare il proprio cane a stare seduto finché non è calmo e premiarlo con una carezza o con un bocconcino quando realmente è rilassato. Ciò che non dovrebbe essere assolutamente fatto è sollevare o abbracciare affettuosamente il fedele amico o trattenerlo per il collare cercando di rassicurarlo che “va tutto bene” o “non c’è niente di cui preoccuparsi”. Questi comportamenti, infatti, tendono solo a peggiorare la situazione contribuendo a convincerlo del fatto che abbaiare è corretto. Correggere l’abbaio eccessivo in un cucciolo è certamente importante, in quanto prima si interviene e meglio è, ma non è impossibile intervenire anche quando il cane diventa adulto. Ogni caso va comunque valutato singolarmente e con l’aiuto di un esperto per riuscire ad individuare la causa dell’abbaio eccessivo e per attuare uno specifico intervento comportamentale.
Dott.ssa Emmanuela Diana
Etologa, dottore in Scienze Biologiche, specializzazione in Biologia Animale
Esperta di comportamento animale
Cell. 347.94.71.800
E-mail: emmanuela.diana@alice.it