Tra i richiami odorosi un ruolo particolare viene assunto da molecole caratteristiche dette feromoni emesse dalla femmina durante il calore, che hanno un odore peculiare e che sono in grado di determinare nel partner maschile il comportamento di corteggiamento e di copula.
Le dinamiche di corteggiamento e di accoppiamento sono abbastanza tipiche e riscontrabili in tutte le coppie “canine”. Quando la femmina diventa disponibile ad un'interazione con il maschio, di solito le prime interazioni sono ludiche. Non è difficile vedere la cagna correre via saltellando, mentre il maschio la insegue. Il gioco, contesto comportamentale nel quale si ritrovano molti moduli di comportamenti infantili e di sottomissione, corrisponde ad una forma di rituale di pacificazione che permette di ridurre fortemente la tensione nell'ambito dell'interazione e contemporaneamente rassicura la femmina sulle doti fisiche e caratteriali del maschio e sul fatto che potrà essere o meno un buon padre per i suoi futuri piccoli.
Il comportamento sessuale del cane è innato, ma esso tende a migliorare con l'esperienza.
I soggetti più giovani, infatti, hanno bisogno di fare qualche tentativo prima di raggiungere con successo l'accoppiamento e in particolare può accadere che le femmine si rifiutino di essere montate anche se si trovano in pieno calore.
Non si tratta affatto di un alterazione comportamentale, piuttosto il rifiuto
all'accoppiamento di norma può dipendere da altri fattori; la femmina che rifiuta di
accoppiarsi in genere ha delle buone motivazioni che possono essere di natura fisiologica - anatomica, ma anche di relazione. Nel primo caso spesso può succedere che l'ovulazione non si verifichi al momento previsto. Il fatto pertanto di contare i giorni trascorsi dalla data in cui si manifestano le prime perdite di sangue non costituisce un metodo esatto per individuare il momento di massima fertilità. Nel secondo caso può accadere che il maschio corteggiatore non venga accettato dalla femmina perché considerato di rango inferiore. La posizione della monta ripropone nella femmina un gesto di sottomissione e per questo essa può rifiutare di attuarla, se considera quel maschio non all'altezza dal punto di vista sociale.
Per tutte queste motivazioni, è consigliabile affrontare il momento riproduttivo in modo del tutto naturale, lasciando i cani liberi di seguire il loro istinto. In particolar modo bisognerebbe evitare di costringere le femmine reticenti all'accoppiamento, perché questo tipo di pratica potrebbe creare dei presupposti per lo sviluppo di disturbi comportamentali di matrice ansiosa e aggressività intraspecifica, oltre che a essere una pratica assolutamente non rispettosa del benessere dell'animale!
Dott.ssa Emmanuela Diana
Etologa Zooantropologa
Esperta della relazione fra essere umano e cane
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