Affinché il rapporto tra uomo e cane sia equilibrato e corretto è necessario che vengano evitate forme di umanizzazione eccessiva (antropomorfizzazione) le quali generalmente sono importanti concause dell'insorgenza di disturbi comportamentali. Il primo passo per riuscire ad instaurare un corretto rapporto è la comprensione. La conoscenza infatti delle principali caratteristiche etologiche canine, che comprendono sia lo sviluppo comportamentale sia i sistemi di comunicazione, è un elemento essenziale per relazionarsi in modo corretto con il nostro amico a quattro zampe. La capacità di comunicare è senza dubbio l'aspetto più importante all'interno di una relazione e questo a mio avviso mette in rilievo l'importanza dell'etologia all'interno dell'interazione tra uomo e cane. Comunicare nel suo significato originale latino significa “mettere in comune”, quindi condividere con gli altri opinioni, pensieri, esperienze, sensazioni e sentimenti. La comunicazione con il cane quindi non dovrebbe essere semplicemente uno sterile scambio di informazioni ma piuttosto un rapporto di condivisione.
Per poter raggiungere una comunicazione efficace con il nostro cane diventa quindi indispensabile migliorare le capacità comunicative mediante un utilizzo consapevole del linguaggio non verbale. La comunicazione “senza parole” offre infatti una notevole ricchezza di segni sul piano emozionale e costituisce certamente il principale canale per esprimere e comunicare emozioni. Relazionarsi con il cane come se fosse un essere umano, interpretando i suoi comportamenti in chiave umana porta a gravi errori di interpretazione e di azione e una mancata comprensione delle specifiche caratteristiche comportamenti e psicologiche, in secondo luogo, può portare alla comparsa di disturbi che possono interferire in modo negativo con il benessere di cane e proprietario e ciò conduce ad un inevitabile distanziamento fra modo canino e mondo umano. Per O'Farrel esiste inoltre una correlazione tra aspettative e desideri del proprietario e disturbi comportamenti del cane, in particolar modo fra “comportamenti viziati” e aggressività da dominanza e tra ansietà del proprietario e ipereccitazione e attività di sostituzione nel cane.
I disturbi comportamentali rappresentano sempre e comunque l'espressione di forme di stress spesso persistente o cronico nel cane. Questo fattore può compromettere non solo il suo rapporto con il proprietario, ma anche la sua condizione psico-fisica con importanti conseguenze per l'organismo, e prima fra tutti una significativa riduzione dei livelli di benessere.
Dott.ssa Emmanuela Diana
Etologa e Zooantropologa
Esperta di comportamento animale
Cell. 347.94.71.800
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