Sbadigliare: sicuramente i cani sbadigliano quando sono stanchi, ma più spesso lo fanno quando vogliono calmare un altro individuo. È un comportamento che rivela stress, tensione ed è possibile osservarlo per esempio durante la cerimonia di accoppiamento, nel maschio quando la femmina ringhia ripetutamente.
Leccare: si propone come un rapido movimento della lingua su labbra e naso, tanto veloce che a volte per noi risulta difficile da percepire. Ricorda il comportamento dei cuccioli, quando leccano il muso degli adulti per ottenere il rigurgito di cibo.
Dare la zampa: alzare in modo ritualizzato una delle zampe anteriori è anch'esso un gesto reindirizzato che trae la sua origine dall'atto del cucciolo di premere sulle mammelle materne per stimolare la produzione di latte.
Grattarsi: se durante un'interazione tra due cani, uno dei due comincia a grattarsi, mette in atto un comportamento di sostituzione che serve a cambiare la motivazione del contesto che è evidentemente di tensione. Fingendo infatti totale indifferenza per ciò che sta accadendo sdrammatizza in modo efficace la situazione. Il messaggio risulta molto chiaro: un cane che si gratta o che comunque è impegnato in altra attività, come anche annusare il terreno, sicuramente non si sta preparando per nessuna azione di sfida o di aggressione.
Dare il fianco o la schiena: i cani che non vogliono confrontarsi, ma che non hanno nemmeno intenzione di dimostrare eccessiva sottomissione, di solito utilizzano due segnali calmanti abbastanza tipici: (a) possono porgere il fianco all'altro cane (posizione a “T”) e compiendo questa mossa con calma e senza segno di esitazione, comunicano all'altro cane che accettano la sua autorità ma che allo stesso tempo sono sicuri ed hanno il controllo di sé; (b) possono girare il posteriore verso l'altro cane e in questo modo dimostrano maggiore deferenza rispetto la posizione a T, comunicando una minore sicurezza e soprattutto un maggior divario sociale.
I cani utilizzano i comportamenti di pacificazione anche nella comunicazione non verbale con noi esseri umani. Pertanto è necessario che i proprietari diventino attenti lettori di questi segnali e acquisiscano competenza nella loro interpretazione, affinché non incorrano fraintendimenti e mal interpretazioni nella relazione con i nostri amici a quattro zampe. In questo può essere di enorme aiuto l'intervento dell'etologo che si configura come interprete tra cane ed essere umano e che aiuti il proprietario ad acquisire conoscenza in ambito comunicativo interspecifico.
Dott.ssa Emmanuela Diana
Etologa e Zooantropologa
Esperta di comportamento animale
Cell. 347.94.71.800 |